A volte mi dimentico se so scrivere. O meglio, non mi ricordo se lo faccio bene, ma mi ricordo che mi piaceva. Quando pensavo che era l’unica cosa che volevo fare nella vita, ma non ci ho mi creduto altrimenti lo avrei fatto per davvero. E adesso ho paura di non essere più capace, o di essere rimasta indietro un pezzo rispetto alla mia vita. Che adesso scriverei immatura mentre a 35 anni mi sento vicina alla pensione emotiva. Che poi mi sa che non prendo neanche quella. Mi piaceva fare i pupazzi, gli origami, i biscotti, e ho smesso. Mi piaceva la poesia, la fotografia, l’inglese, e ho smesso anche quello. Mi manca la profondità di una ricerca, il suo spessore pratico di archivio emozionale, da cui pescare, al quale alludere, da superare anche. “Devi andare oltre” mi aveva detto una volta un saggio prima di morire. Lo avevo incontrato in sogno “Sei andata oltre?” mi aveva chiesto. Non avevo risposto. Sono passati quasi 20 anni e la domanda mi brucia ancora perché...